Fisco : caccia e controlli sui forfettari 2025
- Dott. Lorenzo Rigoni
- 12 minuti fa
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Fisco 2025: controlli mirati sui forfettari e verifiche dei conti correnti
Nel 2025 i controlli fiscali si stanno concentrando in modo particolare sulle partite IVA in regime forfettario. L’Agenzia delle Entrate, con l’ausilio di sistemi digitali e intelligenza artificiale, sta potenziando l’attività di analisi dei dati, incrociando dichiarazioni, fatture elettroniche e flussi finanziari per individuare anomalie e incongruenze.
Perché il Fisco controlla i forfettari?
Il regime forfettario, riservato a chi non supera 85.000 euro di ricavi, prevede un’imposizione agevolata e semplificata. Proprio questa semplicità, negli anni, ha reso necessario intensificare le verifiche per contrastare usi distorti del regime, aperture e chiusure “mordi e fuggi” e l’utilizzo improprio delle agevolazioni. Gli accertamenti riguardano sia i requisiti di accesso (soglie di ricavi e compensi, spese per dipendenti entro 20.000 euro, assenza di cause ostative) sia la correttezza formale delle dichiarazioni.
Nuove tecnologie e intelligenza artificiale
Dal 2025 è entrato a pieno regime l’uso di algoritmi di machine learning: attraverso questi strumenti l’Agenzia individua i profili a rischio e avvia controlli mirati, riducendo così le verifiche casuali. Le posizioni considerate più incoerenti vengono convocate per esibire documentazione, giustificare entrate e chiarire eventuali discrepanze.
Il ruolo dei conti correnti
Tra gli strumenti di indagine più incisivi c’è l’accesso ai conti correnti bancari. In base all’art. 32 del DPR 600/1973, l’Agenzia delle Entrate può analizzare i movimenti bancari se rileva scostamenti rilevanti tra i redditi dichiarati e le somme che transitano sui conti. Si tratta di un controllo che riguarda anche i contribuenti in regime forfettario: se un professionista dichiara 25.000 euro ma ha entrate sul conto per 60.000 euro, l’Ufficio fiscale può richiedere spiegazioni e, in mancanza di giustificazioni, considerare i versamenti come ricavi non dichiarati.
Le verifiche non si limitano ai conti personali: possono estendersi ai conti cointestati o intestati a familiari quando vi siano indizi di collegamento economico. Inoltre, le nuove tecnologie permettono controlli a distanza e senza preavviso, con la possibilità di ricostruire intere movimentazioni fino a 5 anni indietro.
Conseguenze e sanzioni
Se durante il controllo emergono irregolarità, le conseguenze possono essere pesanti: fuoriuscita dal regime forfettario, ricalcolo delle imposte con le regole ordinarie, IVA arretrata e sanzioni pecuniarie. Nei casi più gravi possono essere contestate anche violazioni penali tributarie.
Come prevenire i rischi
Per chi opera nel forfettario, la prevenzione è fondamentale. È utile conservare documentazione chiara e completa su ogni entrata e uscita, mantenere coerenza tra i movimenti bancari e quanto dichiarato, ed essere pronti a dimostrare la provenienza di eventuali somme extra (donazioni, prestiti, eredità). Una gestione ordinata dei flussi finanziari è la prima difesa contro eventuali accertamenti.
Il 2025 segna quindi una stagione di controlli mirati e tecnologicamente avanzati. La trasparenza e l’accuratezza nella gestione dei dati finanziari sono oggi più che mai le migliori alleate di chi opera in regime forfettario.
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