Manovra 2026: riduzione IRPEF e nuove misure fiscali per famiglie e imprese
- Dott. Lorenzo Rigoni

- 17 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La legge di bilancio 2026, attualmente in fase di definizione, delinea un intervento complessivo da circa 18 miliardi di euro, con l’obiettivo di sostenere il reddito medio, stimolare i consumi e favorire la crescita produttiva. Tra le misure di maggior rilievo figurano la riduzione dell’IRPEF per il secondo scaglione di reddito, la conferma dei principali bonus casa e un nuovo pacchetto di agevolazioni per famiglie e imprese.
Riduzione dell’IRPEF: vantaggi per il ceto medio
Il fulcro della manovra è la riduzione del secondo scaglione IRPEF, che passerà dal 35% al 33% per i redditi compresi tra circa 28.000 e 50.000 euro annui.
La misura, finanziata anche grazie al contributo straordinario di banche e assicurazioni (stimato in 4,5 miliardi), mira a sostenere il cosiddetto “ceto medio”, eroso negli ultimi anni dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita.
Il beneficio stimato per i contribuenti interessati è di circa 400-440 euro netti annui, che si tradurranno in un alleggerimento progressivo delle buste paga a partire dal 2026. L’intervento rappresenta il primo passo verso una revisione più ampia della tassazione sui redditi delle persone fisiche, in linea con il percorso di semplificazione fiscale previsto dalla riforma tributaria avviata nel 2024.
Misure per famiglie e natalità
Il Governo intende destinare 3,5 miliardi nel triennio a sostegno delle famiglie e della natalità.
Tra le principali novità figurano:
Aumento del bonus mamme, che sale da 40 a 60 euro mensili;
Conferma del congedo parentale facoltativo retribuito all’80% per tre mesi;
Introduzione della “dote previdenziale” per i nuovi nati, un incentivo alla costruzione di una posizione previdenziale sin dalla nascita.
Inoltre, si prevede una revisione del calcolo ISEE, con la possibilità di escludere la prima casa fino a un valore catastale di circa 75.000 euro, così da evitare penalizzazioni nei nuclei proprietari dell’abitazione principale.
Bonus edilizi e incentivi per le imprese
Sul fronte edilizio, la manovra conferma per il 2026 il bonus ristrutturazioni al 50% e il bonus per la seconda casa al 36%, mentre restano sospese per un altro anno la plastic tax e la sugar tax.
Per il comparto produttivo è previsto un fondo da 4 miliardi di euro a sostegno del superammortamento e della digitalizzazione d’impresa, con particolare attenzione alle aree industriali del Mezzogiorno e alle nuove Zone Economiche Speciali (ZES).
Sanità, pensioni e pace fiscale
Il comparto sanitario riceverà ulteriori 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi negli anni successivi, destinati a coprire i rinnovi contrattuali del personale e i maggiori costi energetici.
In tema previdenziale, si ipotizza il congelamento dell’aumento automatico dell’età pensionabile, evitando il pieno adeguamento alle aspettative di vita per i lavori usuranti o precoci.
Infine, è in discussione una nuova pace fiscale riferita ai redditi 2023, con possibilità di rateizzazione fino a 108 rate in 9 anni, ma con l’esclusione per chi non abbia mai presentato dichiarazioni dei redditi.
La manovra 2026 si muove dunque lungo tre direttrici principali: riduzione della pressione fiscale, sostegno al reddito delle famiglie e rilancio degli investimenti produttivi.
Si tratta di un equilibrio delicato tra rigore di bilancio e stimolo economico, in un contesto di rallentamento europeo che impone interventi selettivi ma strutturali.



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