Influencer: completato il quadro normativo per fisco, contributi e trasparenza
- Dott. Lorenzo Rigoni

- 5 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Negli ultimi anni, il fenomeno degli influencer è passato da semplice moda digitale a vera e propria attività economica strutturata. A partire dal 2025, il legislatore italiano ha finalmente definito un quadro normativo chiaro e articolato che disciplina l’attività degli influencer sotto il profilo fiscale, previdenziale e pubblicitario.
1. Nuovo codice ATECO e Partita IVA
Con decorrenza 1° gennaio 2025, è stato introdotto il codice ATECO 73.11.03 dedicato specificamente all’“attività di influencer marketing”. La novità consente di distinguere in maniera univoca questa figura professionale rispetto ad altre categorie legate alla pubblicità e alla comunicazione. Gli influencer che percepiscono compensi continuativi per attività promozionali, affiliazioni, sponsorizzazioni o contenuti a pagamento, devono aprire Partita IVA e operare nel rispetto delle normative fiscali e contabili previste.
2. Regime fiscale: forfettario o ordinario
In base al volume d’affari annuo, è possibile aderire al regime forfettario, applicabile fino a 85.000 euro di ricavi. Questo prevede una tassazione sostitutiva pari al 5% per i primi 5 anni di attività (15% successivamente) e un coefficiente di redditività del 78%. Superata tale soglia o in presenza di strutture più complesse, l’influencer è tenuto ad applicare il regime ordinario, con IVA, contabilità semplificata o ordinaria e tassazione IRPEF progressiva.
3. Contributi INPS e previdenza
L’inquadramento previdenziale dipende dalla modalità con cui è svolta l’attività:
Gestione separata INPS: per attività di lavoro autonomo occasionale o non organizzata;
Gestione commercianti: se l’attività è svolta con struttura imprenditoriale (sito e-commerce, personale, campagne gestite);
Fondo lavoratori dello spettacolo: in caso di prestazioni artistiche rilevanti (come performance dal vivo o presenza in programmi TV).
L’INPS ha chiarito la distinzione tramite la Circolare n. 44/2025, introducendo criteri più puntuali per la corretta classificazione.
4. Obblighi di trasparenza e pubblicità
La crescente rilevanza economica dell’attività degli influencer ha spinto le autorità ad intervenire anche sul piano della trasparenza pubblicitaria. L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha ribadito l’obbligo, per chi pubblica contenuti sponsorizzati, di rendere immediatamente chiara la natura promozionale tramite etichette esplicite come “#adv”, “#pubblicità” o “sponsorizzato”.
Il mancato rispetto degli obblighi informativi può comportare sanzioni amministrative fino a 600.000 euro, con importi proporzionati alla rilevanza dell’influencer, alla diffusione dei contenuti e alla reiterazione della condotta.
5. Giurisprudenza e ruolo fiscale
Anche la giurisprudenza ha contribuito a delineare i contorni della figura. Alcune sentenze recenti (come quella del Tribunale di Roma n. 2615/2024) hanno stabilito che, qualora il compenso dell’influencer sia legato ai risultati delle vendite (es. codice sconto affiliato), l’attività può rientrare nell’ambito dell’intermediazione commerciale, con obbligo di iscrizione a ENASARCO.
Conclusioni
La definizione normativa dell’attività di influencer rappresenta un passaggio fondamentale per garantire certezza giuridica, tutela previdenziale e equità fiscale. I professionisti della comunicazione digitale devono ora adottare un approccio strutturato e consapevole, affidandosi a consulenti esperti per una corretta gestione fiscale, contributiva e legale della propria attività


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