Compensi amministratori : deducibilità e normativa
- Dott. Lorenzo Rigoni

- 23 lug
- Tempo di lettura: 2 min
La deducibilità del compenso all’amministratore: aspetti fiscali e requisiti essenziali
Nel sistema fiscale italiano, il compenso corrisposto agli amministratori di società di capitali rappresenta una componente rilevante del costo del lavoro dirigenziale. Tuttavia, per essere fiscalmente deducibile dal reddito d’impresa, tale costo deve rispettare specifici requisiti di certezza, determinazione e documentazione, secondo quanto previsto dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Il principio di competenza
Ai sensi dell’art. 95, comma 5, del TUIR (D.P.R. 917/1986),
“i compensi spettanti agli amministratori delle società e degli enti di cui all’art. 73, comma 1, lett. a) e b), sono deducibili nell’esercizio in cui sono corrisposti o maturano secondo il principio di competenza.”
La deduzione, quindi, non segue il principio di cassa, ma quello della competenza economica. Ciò significa che il compenso è deducibile nell’esercizio in cui matura, anche se pagato in un periodo successivo, a condizione che al termine dell’anno sia certo e determinato.
Requisiti formali e sostanziali
La deducibilità è subordinata a una serie di requisiti formali, tra cui:
Nomina regolare dell’amministratore, tramite delibera dell’assemblea o del consiglio di amministrazione (a seconda di quanto previsto dallo statuto);
Delibera di attribuzione del compenso, adottata anteriormente o contestualmente al periodo di riferimento, che ne indichi l’importo fisso o i criteri di determinazione;
Effettività del pagamento o certezza del diritto al compenso alla data di chiusura dell’esercizio.
Laddove tali condizioni manchino, l’Amministrazione finanziaria può disconoscere la deducibilità del costo, in applicazione del più generale principio di inerenza (art. 109, comma 5, TUIR).
Compensi variabili e premi
Nel caso in cui il compenso sia variabile o collegato a obiettivi o risultati (es. bonus, premi di risultato), la deducibilità potrà avvenire nell’esercizio in cui il diritto al compenso diventa certo e determinabile, spesso coincidente con l’approvazione assembleare del bilancio.
Attenzione nelle società a ristretta base sociale
L’Agenzia delle Entrate dedica particolare attenzione ai compensi erogati in società con pochi soci e amministratori coincidenti, dove può ritenere che tali somme rappresentino in realtà utili distribuiti in modo dissimulato (art. 44, comma 1, lett. e, TUIR).
In questi casi, è fondamentale:
Documentare l’effettiva prestazione dell’attività gestionale da parte dell’amministratore;
Verificare la congruità del compenso rispetto alla struttura aziendale;
Evitare compensi non deliberati o sproporzionati, che possano essere oggetto di rettifica in sede di accertamento.
Conclusione
Il compenso all’amministratore è fiscalmente deducibile solo se sono rispettati i requisiti di certezza giuridica, determinazione, inerenza e corretta documentazione. La predisposizione tempestiva di delibere e l’adeguata tracciabilità contabile sono elementi imprescindibili per non incorrere in contestazioni


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