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Assegnazione agevolata dei beni ai soci: la nuova disciplina 2025

  • Immagine del redattore: Dott. Lorenzo Rigoni
    Dott. Lorenzo Rigoni
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 2 min


La Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024, art. 1 commi 31-36) ha reintrodotto, fino al 30 settembre 2025, il regime agevolato di assegnazione e cessione di beni ai soci, già sperimentato in passato con notevole interesse da parte delle imprese. Si tratta di una misura che mira a favorire la fuoriuscita dal regime societario di beni non più funzionali all’attività d’impresa, consentendo una tassazione ridotta e vantaggi significativi anche sotto il profilo delle imposte indirette.



Ambito soggettivo



Possono accedere alla misura tutte le società di persone e di capitali (Snc, Sas, Srl, Spa, Sapa), incluse quelle aventi ad oggetto la mera gestione di immobili o di beni patrimoniali. L’agevolazione si applica anche in caso di trasformazione in società semplice, purché l’operazione avvenga entro il 30 settembre 2025. I soci beneficiari devono risultare iscritti nel libro soci al 30 settembre 2024, o comunque entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge in base a titolo con data certa anteriore al 1° ottobre 2024.



Ambito oggettivo



Rientrano nell’agevolazione:


  • immobili diversi da quelli strumentali per destinazione, quindi tipicamente fabbricati locati, terreni, unità immobiliari non utilizzate direttamente nell’attività;

  • beni mobili iscritti in pubblici registri non utilizzati come beni strumentali.



Restano esclusi i beni merce e quelli strumentali per destinazione, che devono continuare a seguire il regime ordinario.



Regime fiscale agevolato



Il cuore della disciplina è rappresentato dall’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’8% sulla differenza tra il valore normale del bene (determinabile anche con il criterio catastale per gli immobili) e il costo fiscalmente riconosciuto. Per le società non operative per almeno due dei tre periodi d’imposta precedenti, l’aliquota è maggiorata al 10,5%.


Inoltre, sulle riserve in sospensione d’imposta annullate in sede di assegnazione o trasformazione si applica un’ulteriore imposta sostitutiva del 13%.



Imposte indirette



Sul piano delle imposte indirette l’agevolazione è altrettanto rilevante:


  • l’imposta di registro, se proporzionale, è ridotta alla metà;

  • le imposte ipotecaria e catastale si applicano in misura fissa.


    Resta ferma la disciplina IVA ordinaria, con la possibilità in molti casi di operazioni fuori campo.




Versamenti e adempimenti



L’imposta sostitutiva va versata in due rate: il 60% entro il 30 settembre 2025 e il restante 40% entro il 30 novembre 2025. Le operazioni devono essere deliberate dagli organi societari competenti, con le formalità previste in materia di riduzioni di capitale, distribuzioni di riserve, liquidazioni o trasformazioni.



Considerazioni operative



La misura rappresenta un’occasione interessante per le società che intendono trasferire ai soci beni non più coerenti con l’attività, riducendo il carico fiscale rispetto al regime ordinario. Tuttavia, occorre valutare attentamente:


  • la natura del bene e la sua classificazione fiscale;

  • la posizione dei soci e le eventuali esigenze di conguagli;

  • l’impatto sulle riserve e sul patrimonio netto della società.




Conclusione



L’assegnazione agevolata 2025 si conferma uno strumento strategico per la riorganizzazione patrimoniale delle imprese, consentendo una fuoriuscita efficiente dei beni dal regime d’impresa. Il termine del 30 settembre 2025 impone però di pianificare tempestivamente le operazioni, per sfruttare appieno i benefici e ridurre i rischi di contestazioni

 
 
 

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